Cogo davanti allo spiedo di quaglia

Sagra di Levà 2011, un successo senza precedenti

 

Si è chiusa con il botto l’edizione del 2011 della Sagra di Levà. Dopo il successo della  Cena di Gala del 15 settembre che ha visto la partecipazione di ben 300 commensali, che hanno apprezzato le prelibatezze culinarie a base di quaglia, appena due giorni dopo, il padiglione fieristico del campo sportivo è stato sommerso di persone  Un flusso continuo di persone con attese di almeno 55 minuti hanno letteralmente bruciato le più di 2000 quaglie allo spiedo cucinate dallo staff della Confraternita.

sagra di Levà 2011

Sagra di Levà 2011. Tutte le novità dell’edizione settembrina

  Arriva settembre e ritorna la Sagra di Levà. Molte le novità introdotte nell’edizione 2011. Si comincia il 15 settembre con la cena di Gala “tuto de quaja”, anteprima enogastronica della sagra rigorosamente a base di quaglia. Il menu comprende l’aperitivo di benvenuto, l’antipasto con coscette, crostini e petto di quaglia alla salvia. Il piatto…

spot sagra della quaglia di Levà

Cucina popolare, nasce a Levà di Montecchio Precalcino la Confraternita della Quaglia

 Lo spiedo di quaglia, cucinato per 4-5 ore in un forno a legna, diventato negli ultimi anni il piatto forte della Sagra di Levà di Montecchio Precalcino, sale agli onori della gastronomia vicentina. Il 18 settembre nascerà la Confraternita della Quaglia di Levà alla presenza delle autorità e degli esperti invitati per l’occasione alla firma uifficiale. L’evento, inserito nella tradizionale Sagra di Levà, dal 18 al 20 settembre, rende onore ad una tradizione antica della pianura veneta: la cucina della quaglia . Catturata dai “quajaroli”, questi eparticolari cacciatori vendevano i piccoli uccellini ai ricchi nobili del circondario, da Castelgomberto a Vicenza. La campagna vicentina, infatti, era un ambiente favorevole pe  l’uccello migratore che sostava tra i campi ghiaiosi delle campagne vicentine prima di ripartire verso i climi caldi e secchi dell’Africa. Ora per la quaglia le cose sono cambiate: le culture intensive a granoturco e frumento e la riduzione di terreni liberi da costruzioni hanno compromesso la sosta dell’uccello migratore.