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Gran Cena di Gala per la Confraternita della Quaglia (video)

 

Nel cuore uno spiedo. E una confraternita. Quella di Levà di Montecchio Precalcino: una fratellanza accomunata da una passione per un’autentica specialità gastronomica del Vicentino, la quaglia. La Confraternita della Quaglia di Levà, nata nel 2010, ha festeggiato per la prima volta con i propri soci sabato 5 febbraio 2011 il suo primo anno di vita organizzando una cena d’eccezione nei saloni della splendida Villa Nievo Bonin Longare, a Montecchio, con ogni portata, dall’antipasto in poi, a base di quaglia. (clicca l’immagine per visualizzare il video)

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Il libro della Confraternita “Dalla quajara di un tempo.. allo spiedo di oggi”

Per ricordare l’antica e riscoperta tradizione della quaglia nel 2010 è stato pubblicato un libro curato da Don Lino Bedin, parroco della piccola frazione di Montecchio con la collaborazione attiva di molte persone, unite dalla passione della storia locale e dei volontari del gruppo ” Feste Levà”. Intitolato “Dalla quajara di un tempo… allo spiedo di oggi”, è edito da Edizioni Grafiche Leoni.

spot sagra della quaglia di Levà

Cucina popolare, nasce a Levà di Montecchio Precalcino la Confraternita della Quaglia

 Lo spiedo di quaglia, cucinato per 4-5 ore in un forno a legna, diventato negli ultimi anni il piatto forte della Sagra di Levà di Montecchio Precalcino, sale agli onori della gastronomia vicentina. Il 18 settembre nascerà la Confraternita della Quaglia di Levà alla presenza delle autorità e degli esperti invitati per l’occasione alla firma uifficiale. L’evento, inserito nella tradizionale Sagra di Levà, dal 18 al 20 settembre, rende onore ad una tradizione antica della pianura veneta: la cucina della quaglia . Catturata dai “quajaroli”, questi eparticolari cacciatori vendevano i piccoli uccellini ai ricchi nobili del circondario, da Castelgomberto a Vicenza. La campagna vicentina, infatti, era un ambiente favorevole pe  l’uccello migratore che sostava tra i campi ghiaiosi delle campagne vicentine prima di ripartire verso i climi caldi e secchi dell’Africa. Ora per la quaglia le cose sono cambiate: le culture intensive a granoturco e frumento e la riduzione di terreni liberi da costruzioni hanno compromesso la sosta dell’uccello migratore.