.Un pò di storia di Villa Nievo Bonin Longare
La prestigiosa villa che ospita il Gran Galà della Confraternita montecchiense è la sede di rappresentanza dell’Ulls 4 Altovicentino in cui si organizzano convegni scientifici. La sua storia comincia con I Nievo, feudatari di Montecchio Precalcino dal 1333, e proprietari di una parte cospicua del territorio comunale possedevano, crediamo fin dalla loro prima investitura, un’abitazione che via via modificarono, ristrutturarono e ricostruirono più volte, fino a giungere all’attuale edificio neogotico eretto negli anni 1880-1882. Nemmeno trent’anni dopo però il conte Nicolò Nievo fece eseguire dei lavori di notevole entità perché, come apprendiamo da una supplica rivolta al vescovo di Vicenza Gio Battista Rubini l’11 luglio 1685, arrivò ad abbattere la chiesa per poter realizzare compiutamente un nuovo edificio.Esiste un progetto per il completo rifacimento di questo edificio che, se realizzato, sarebbe con ogni probabilità risultato il più imponente esempio del neoclassicismo vicentino, ancor più della non lontana villa Da Porto Casarotto di Dueville progettata da Ottone Calderari. A partire dal 1846 l’architetto Antonio Caregaro Negrin approntò tutta una serie di progetti che prevedevano, di volta in volta, degli interventi più o meno radicali, proponendo quell’eclettismo allora di moda che evidentemente non incontrò il pieno favore della committenza. Fu Maria Nievo, ultima della sua stirpe, andata sposa al conte Lodovico Bonin-Longare che, dopo aver ceduto il palazzo di famiglia di Vicenza all’Amministrazione Provinciale che ne fece la propria sede, fece erigere l’attuale villa scegliendo il progetto redatto in stile neogotico dal milanese Michele Cairati nel 1880. E fu una scelta indovinata perché la villa risulta senza ombra di dubbio il più bell’edificio in tale stile della provincia di Vicenza e uno tra i più significativi d’Italia.